Spalla congelata: la vera causa del dolore e perché peggiora nel tempo
Capire la vera causa della spalla congelata è fondamentale per evitare mesi – a volte anni – di blocco articolare e per scegliere il percorso giusto fin dall’inizio, evitando errori comuni come il riposo eccessivo o trattamenti non mirati.

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Keyword: Spalla congelata • capsulite adesiva
Spalla congelata: la vera causa (e perché peggiora se aspetti)
Dolore notturno, spalla “bloccata”, difficoltà a vestirti o alzare il braccio. Se riconosci questi segnali, potresti essere nella traiettoria tipica della spalla congelata. Qui trovi una guida chiara: cosa succede davvero, cosa dice la scienza e come scegliere il percorso più sensato.
Cos’è la spalla congelata (capsulite adesiva)
La spalla congelata(in medicina: capsulite adesiva ) è una condizione in cui la capsula che avvolge l’articolazione della spalla diventa infiammata e progressivamente meno elastica. Il risultato è una combinazione tipica: dolore + rigidità + limitazione del movimento.
- Dolore che può aumentare di notte
- Difficoltà ad alzare il braccio o ruotare la spalla
- Rigidità crescente (anche senza sforzi)
- Gesti quotidiani difficili: vestirsi, guidare, prendere oggetti in alto
Non è solo “un muscolo contratto”. Se la limitazione è marcata e riguarda più direzioni di movimento, è il segnale che potrebbe essere coinvolta la capsula.
Mayo Clinic: Frozen shoulder • NHS: Frozen shoulder • AAOS: Adhesive capsulitis
Se vuoi, scrivici “SPALLA” e due info (da quanto dura + dolore notturno sì/no). Ti rispondiamo in giornata.
La vera causa: non è “solo” il dolore
La parte sorprendente è questa: spesso la spalla non si “congela” perché fa male. Si congela perché, nel tempo, si muove sempre meno.
Dopo un trauma lieve, un sovraccarico o una fase infiammatoria, il corpo “protegge” la spalla riducendo i movimenti. Se questa protezione dura, la capsula perde elasticità e aumenta la rigidità: meno movimento → più rigidità → più dolore → ancora meno movimento.
Molte persone non ricordano un grande trauma: per questo la capsulite sembra comparire “dal nulla”. In realtà spesso nasce da micro-eventi e da mesi di compensi, posture di difesa e riduzione del ROM.
Le 3 fasi tipiche della spalla congelata
La capsulite adesiva viene spesso descritta in tre fasi. Non sempre i confini sono netti, ma lo schema aiuta a capire cosa aspettarsi e soprattutto cosa evitare.
Dolore in aumento (spesso notturno) e primi segnali di blocco. Qui è facile irrigidirsi per paura del dolore.
Il dolore può calare, ma la spalla è molto limitata. Qui serve strategia: terapia mirata + esercizio dosato.
La mobilità torna gradualmente. La costanza è più importante dell’intensità: interrompere presto può lasciare rigidità.
Lo stesso esercizio può essere “giusto” in una fase e “troppo aggressivo” in un’altra. Una valutazione iniziale riduce errori e tempi.
Diagnosi: quando è davvero spalla congelata (e quando no)
Alcuni problemi della spalla si assomigliano: tendinopatie, cuffia dei rotatori, borsite, dolore cervicale riferito. La spalla congelata spesso si riconosce per una limitazione importante e “globale”, soprattutto nelle rotazioni.
- Periodo di immobilità o riduzione del movimento
- Diabete e condizioni metaboliche (rischio aumentato)
- Età adulta (frequente 40–60), ma può comparire anche prima
- Dolore notturno significativo
- Rigidità che peggiora settimana dopo settimana
- Difficoltà a svolgere attività quotidiane
- Dubbi tra più cause possibili
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Cosa fare davvero (senza perdere tempo)
Qui niente promesse impossibili: solo una strategia razionale per ridurre irritazione, recuperare mobilità e guidare la progressione.
Prima domanda: “sono nella fase dolorosa o rigida?”. La risposta cambia approccio, intensità e progressione.
Forzare sempre può irritare la capsula. Non muovere mai irrigidisce di più. Serve un dosaggio progressivo, guidato.
- Riposo totale prolungato
- Stretch aggressivo nel momento sbagliato
- Allenarsi “sopra il dolore” senza criterio
Di solito funziona meglio un mix: valutazione + terapia mirata + esercizi progressivi. La costanza vince sull’intensità.
WhatsApp è il canale più rapido: descrivi in due righe cosa non riesci a fare (es. “mano dietro la schiena”, “alzare il braccio”).
Visita ortopedica (80€): quando conviene farla subito
Se ti ritrovi in uno di questi casi, una valutazione specialistica può evitarti settimane di tentativi:
- Dolore notturno che ti sveglia
- Braccio che “non sale” o non ruota come prima
- Difficoltà a vestirti, lavarti i capelli, prendere oggetti in alto
- Sintomi che non migliorano da settimane
- Inquadramento clinico e obiettivi realistici
- Indicazioni su cosa fare/evitare in base alla fase
- Percorso consigliato (terapia + esercizi)
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FAQ — Spalla congelata
La spalla congelata passa da sola?
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Nota informativa: questo contenuto non sostituisce una valutazione clinica. Se hai sintomi importanti o peggioramento rapido, consulta un professionista.










