Qual è la protesi migliore per l’anca?

Fisio Salaria • 28 ottobre 2025

Una guida completa del Dott. Venosa (FisioSalaria – Roma)

Quando parliamo di “protesi d’anca”, spesso la domanda cade su qual è la migliore. Ma la risposta non è un modello unico: la “migliore” protesi è quella che risponde al profilo del paziente, alla sua anatomia, alle sue aspettative e all’esperienza del chirurgo.

In questo articolo analizzo, passo dopo passo, che cosa valutiamo nella scelta dell’impianto, quali materiali sono oggi considerati di eccellenza, come andiamo alla visita specialistica in FisioSalaria, e perché il percorso post-operatorio fa la differenza.


1. Perché non esiste una protesi «migliore» per tutti


La chirurgia protesica dell’anca ha fatto passi da gigante: materiali, tecniche, design, accessi mini-invasivi. Però ciò che davvero conta è l’adeguatezza dell’impianto al singolo paziente.

Gli elementi determinanti:


età biologica e livello di attività fisica


qualità ossea e struttura anatomica (dimensione testa femorale, conformazione acetabolare)


eventuali comorbidità (osteoporosi, allergie ai metalli, deformità)


esperienza e volume del chirurgo nella procedura


qualità del follow-up e riabilitazione


Quando questi fattori sono allineati, i risultati a lungo termine sono eccellenti. In FisioSalaria, guidati dalla mia esperienza clinica e scientifica (specializzazione in Ortopedia e Traumatologia – Università Cattolica, Roma) 

valutiamo ogni aspetto prima di scegliere l’impianto e la strategia chirurgica.


2. Materiali e combinazioni impiantari: cosa dicono gli studi


Negli ultimi anni la letteratura ha confrontato diverse combinazioni di materiali:


testa in ceramica + liner in polietilene ultracross-linked (HXLPE) → ottimi risultati a lungo termine per pazienti giovani e attivi


ceramica-ceramica → attrito molto basso, adatta a target selezionati


metallo-polietilene non cementato → soluzione consolidata per molti pazienti più anziani


impianti metal-on-metal (MoM) → usati in passato, oggi drasticamente ridotti a causa della problematica dei rilascio di ioni metallici e reazioni avverse 

michelevenosa.it



Ad esempio, uno studio ha riportato sopravvivenza a 10 anni del ~95 % nei casi selezionati di hip-resurfacing maschile. Ma anche lì la selezione del paziente e l’esperienza chirurgica erano fattori chiave.


Questo significa che non basta scegliere un impianto “premium”: serve che sia adatto al tuo profilo clinico.


3. Quando un impianto è davvero adatto a te


Nel mio lavoro quotidiano presso FisioSalaria, seguo una checklist clinica che ci guida:


hai meno di 60-65 anni? Sei attivo o vuoi tornare ad esserlo? Ottima candidata/o


la qualità ossea è buona? Scansioni / densitometria lo confermano?


anatomia femoro-acetabolare favorevole (testa di buon diametro, canale femorale ampio)?


non hai allergie note ai metalli? Non hai insufficienza renale o condizioni che aumentano il rischio di mobilizzazione?


hai compreso che un impianto “fatto bene” + riabilitazione + controllo = risultato migliore del solo «marchio top»?


Se la risposta è sì a queste domande, possiamo discutere di opzioni come ceramica-polietilene o resurfacing. Se la risposta è no, la protesi totale tradizionale può essere la scelta più sensata.


4. Confronto clinico: protesi totale vs rivestimento (hip resurfacing)


Voglio spiegare due strategie possibili, con i pro e i contro che affronto con i miei pazienti:


Protesi totale d’anca (THA)


vasta esperienza clinica e studi epidemiologici


adatta a molti profili, anche con condizioni ossee complesse


può richiedere rinuncia a certe attività ad alto impatto


nel giovane attivo può limitare la spinta verso sport più impegnativi


Rivestimento d’anca (hip resurfacing)


preserva l’osso femorale


grande diametro della testa → maggiore stabilità


in pazienti ben selezionati, ritorno all’attività sportiva più rapido


indicazioni molto più ristrette


rischio teorico di rilascio ioni se metallo-on-metallo (se materiale sbagliato o tecnica non ottimale)


necessità di follow-up scrupoloso


La decisione è discussa insieme: trasparenza totale sulle statistiche, sugli studi, sui numeri reali che vedo nella mia pratica.


5. Come avviene il percorso concreto in FisioSalaria


Visita specialistica con me (Dott. Venosa): anamnesi, esame clinico articolare, radiografie/TC se necessario 



Valutazione di team integrato: fisioterapista, osteopata, chirurgo discutono il profilo del paziente


Scelta dell’impianto e della tecnica chirurgica in base al profilo


Intervento in struttura convenzionata/privata con standard elevati


Riabilitazione post-operatoria gestita da FisioSalaria con fisioterapia avanzata, tecnologie (laser, tecar) e follow-up programmato


Controlli clinici programmati per anni: radiografia, mobilità, forza, attività sportiva


Questo percorso integrato garantisce che la “migliore protesi” non sia solo quella che impianto, ma quella che funziona nella tua vita quotidiana.


6. Domande frequenti che ascolto in studio


Qual è la durata dell’impianto?

Gli impianti moderni, se ben posizionati e ben seguiti, superano i 15-20 anni con alta probabilità. Ma la qualità della riabilitazione e il mantenimento pesano tanto quanto i materiali.


Se voglio tornare a fare sport, posso?

Sì – se sei candidato/a e se scegli l’impianto adatto –, traiamo i migliori risultati nella fascia 18-60 anni attiva. Il tipo di sport e l’intensità vanno discussi per tempo.


Ho una piccola testa femorale: rischio?

Sì. Nella mia selezione clinica una testa femorale di dimensioni ridotte limita l’uso del resurfacing perché la stabilità e l’usura sono compromesse.


Ci sono controindicazioni ai materiali in metallo?

Sì. Allergie note ai metalli, insufficienza renale, condizioni sistemiche aumentano il rischio relativo: in questi casi preferisco materiali ceramici o polietilene.


Chi è il miglior chirurgo per l’anca?

Più che “miglior chirurgo” cerco “chirurgo che faccia molti casi, con bassi tassi di revisione, in strutture certificate”. È questa la garanzia che cerco per i miei pazienti.


7. Prendi la decisione con consapevolezza


Se stai valutando un impianto d’anca, il mio invito è questo: non fermarti ai marchi o ai materiali “top” come slogan, ma chiedi:


• Qual è il tasso di revisione del chirurgo che lo impianta?

• Qual è il piano di riabilitazione dopo?

• Quali sono i miei obiettivi di vita e come l’impianto li supporta?

• Quali sono i rischi specifici per me e come li gestiamo?


In FisioSalaria lavori con me, il mio team di specialisti e una strategia che non finisce in sala operatoria: è dove inizia.


8. Prenota la visita specialistica


Vuoi una consulenza personalizzata con me, Dott. Michele Venosa?


👉 Prenota ora la visita specialistica su www.fisiosalaria.it/servizi/ortopedia

 oppure scrivici su WhatsApp 340 7594636


Ti accoglieremo nei centri FisioSalaria – Roma (Salaria, Monteverde, Viale Libia).

Valutazione completa, piano chirurgico e riabilitativo su misura: la “migliore protesi” è quella che funziona per te.


🔬 Riferimenti scientifici essenziali


• Screening selezione resurfacing vs THA – registri australiano/britannico

• Materiali ceramica-polietilene vs metallo-polietilene: trend revisione

• Documenti FDA/MHRA su impianti metal-on-metal

• Riabilitazione post-protesica: dati di ritorno allo sport


🧑‍⚕️ A cura di


Dott. Michele Venosa, Medico Chirurgo – Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Presso FisioSalaria – Medical Wellness Roma


Le informazioni riportate sono a scopo informativo e non sostituiscono una visita specialistica.




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